" In realtà il Grande Corpo è ben al di là della polvere, chi potrebbe credere che esiste un mezzo per spolverarla? ".



( Dogen dal Fukanzazengi ).

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Lo zen è uno stato mentale ecologico.
E' coscienza dell' interconnessione che porta a un 'etica basata sul pricipio di non fare del male. Vivere in armonia sgorga naturalmente dall' avere un senso del nostro posto nel più grande ordine delle cose. La terapia consiste nel ristabilire tale senso mediante la pratica della compassione, dell' amore e della comprensione e il contatto con ciò che è naturale.
Quando ci apriamo a qualcosa di più grande di noi stessi, siamo portati a usare il termine "spirituale".Ad alcuni questa parola piace. Ad altri no .L'uomo moderno si è separato da questo nella stessa misura in cui ci siamo separati dalla natura.
L' idea che la terapia possa essere un sentiero spirituale non è usuale. Generalmente la terapia è considerata un lavoro o un' attività paramedica. Ciononostante, c'è nel mondo della terapia, molto interesse per la dimensione spirituale. Il termine "professione" si riferiva originariamente a ciò che uno credeva (cioè professava), ma ora significa ciò per cui si viene pagati. Questo rispecchia il moderno decadimento dei valori. Sostenere che la terapia è un sentiero spirituale è contro la tendenza del nostro tempo. Via via che il danno fatto da un approccio puramente utilitaristico diventa sempre più evidente, ci sono però alcuni segni che il pendolo può cominciare ad oscillare nella direzione opposta.
La sfida cui dobbiamo far fronte è realizzare la nostra unutà con tutta la vita, e perfino con il mondo inanimato intorno a noi. I mari con le loro correnti, l'atmosfera e i continenti della terra sono tutti in moto, indaffarati con il loro tipo di vita. Il nosstro malessere di persone civilizzate proviene in gran misura dalla nostra capacità di allontanarci dalla natura e l' uno dall'altro.Una vera terapia deve avere una visione non solo del singolo individuo, ma anche di come l'intero pianeta debba essere sanato.
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...Ogni giorno
scartiamo una parte
e continuiamo il ciclo
di restituire
senza fine noi stessi
agli altri.
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Di giorno in giorno cambiamo
e diventiamo l' un l'altro,
la sostanza dell'universo,
polvere di stelle e tutto,
passa attraverso ciascuno di noi
e noi attraverso di essa.
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Dove eri l'anno scorso?
respira profondo,
respira profondo.
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(David Brazier da "Terapia Zen"ed. L'Aleph 1997).
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Noi siamo parte del tutto. Inanzitutto dobbiamo ritrovare noi stessi, e la grande risorsa che sono le qualità umane come la compassione, la devozione, l'amore,la solidarietà,il coraggio, la lealtà, l'umilta'...la purezza nell'agire come nel parlare, nel sentire...ma non possiamo scoprire tutto cìò se non mediante un lavoro su e in noi stessi, queste risorse non possono essere individuate esternamente, fuori di noi, è una luce che illumina l'interno, in seguito illuminerà l'"esterno".Possiamo guardare a tutte le creature come nostri compagni di viaggio, noi non siamo i padroni, siamo parte del creato...al di là del mondo delle distinzioni, delle opposizioni, di ogni sorta di condizionamento, di accumulo, vi è un' invisibile ma percepibile unità e identità in tutti noi, in tutto... e quando sentiamo veramente questa unità nasce un senso di naturale benessere,questo sentirci interamente tutt'uno...è essere in Dio.
Questo implica vivere partendo dal centro dell'essere, solo allora il mondo intero,l'intero universo potra' ri-unirsi in un' unica danza, come unico corpo danzante.

1 commento:

Anonimo ha detto...

(il regno)non verrà mentre lo si aspetta.Non diranno:Ecco,è qui!oppure:Ecco è là!Bensì il regno del Padre è diffuso su tutta la terra,e gli uomini non lo vedono". Gesù dal vangelo di Tomaso.
Ciao.