" In realtà il Grande Corpo è ben al di là della polvere, chi potrebbe credere che esiste un mezzo per spolverarla? ".



( Dogen dal Fukanzazengi ).

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La danza di Nataraja

In oriente la storia della danza è assai diversa. La danza è stata ed è tutt'ora un' attività legata al sacro.Nell' Induismo, il Dio Siva, deità tra le più antiche, complesse ed importanti, è in una delle sue manifestazioni un dio danzante ossia Nataraja.
L'infinito ritmo dell' Universo è sostenuto dalla danza di questo dio.
Il pensiero orientale vede l' Universo come elemento dinamico, movimento, vibrazione, danza...
un equilibrio in movimento, mantenuto dal ritmo della danza di questo"Signore della Danza" ,dio della creazione e della distruzione,simbolo dell' incessante processo cosmico di morte e rinascita. .Egli è il centro,sorgente di ogni movimento. La sua danza selvaggia e nel contempo aggraziata, rappresenta la liberazione dell' uomo dall'identificazione con il mondo della percezione.Il luogo da dove scaturisce la danza è il centro,il centro dell' uomo è il cuore. Un danzatore che si muove nel centro dell' universo e contemporaneamente nel centro dell' uomo. Danzando manifesta il ciclo samsarico,i gesti danzanti simboleggiano le attività di Siva.Una delle danze,forse a noi più nota, è quella dove egli appare con quattro braccia rivolte verso i quattro punti cardinali. Una mano è mostrata aperta, come segno di protezione,un'altra ha con sè un piccolo tamburo a forma di clessidra, simbolo del suono primordiale, del ritmo della creazione,nell'altra mano vi è il fuoco,che rappresenta la distruzione e la purificazione, ed infine l' ultima mano, sospesa all'altezza del petto, indicando il piede sinistro sollevato,rappresenta la misericordia. Un piede è poggiato al suolo come simbolo dell'incarnazione nel mondo,l'altro è sollevato, simbolo di liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Sotto il piede poggiato al suolo vi è un nano, un piccolo uomo, che rappresenta l' ignoranza umana,l' essere non compiuto, che allontanato dal suo centro originario si trova imprigionato nella sfera temporale.
Lunghi capelli sciolti accompagnano il corpo danzante, sensualità e passione, il risveglio dell' energia primordiale.
Danzatore della creazione e della distruzione, ma anche della trasformazione.Danzando trasmette alla materia inerte vibrazioni, pulsazioni, capaci di risvegliarla...la materia danza e forma un' aureola intorno al dio danzante.In grado di dare vita ma anche di recare morte, quando il tempo è compiuto distrugge tutte le forme con il fuoco.Una danza che è sintesi del ritmo umano e universale di nascita e di morte.
E in questo dinamico ed eterno gioco degli opposti, il volto del dio sembra quello di uno spettatore distaccato, vi è nell' espressione un sorriso interiore, colmo di beatitudine.Il volto immobile, inperturbato e l'attività frenetica delle braccia e delle gambe simboleggiano,forse,la tensione tra attività e immobilità,la tensione tra il tempo e l' eternità...tensione generata da ogni genere di distinzione, ed un sorriso, un atteggiamento interiore che si pone oltre gli opposti, lo stato di beatitudine di chi si trova al di là del mutamento.
E' comunque difficile per me parlare di un argomento tanto affascinante quanto vasto.
Aggiungo solamente che questa rappresentazione dinamica di Siva significa per me il dio dell'eterno presente.Un dio collocato in quel "punto unico",dal quale tutte le cose sono contemplate nel suo aspetto eterno."Luogo" in cui si unificano i contrari e si risolvono tutte le opposizioni.
Da un certo punto in poi la danza è immobilità nel movimento,qui vi è raffinata sintesi.
Tra creazione e distruzione vi è un momento di eternità...un attimo che ha in sè finito ed infinito.

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